Un libro, una collana
Novantanove erano le celle dell’ergastolo di Santo Stefano così come lo aveva concepito il suo progettista, l’ingegnere Francesco Carpi: trentatré per ciascun piano. Negli anni successivi sono state divise, altre se ne sono aggiunte. Ma quel novantanove è il numero base, il numero intorno al quale, nei quasi due secoli di vita dell’ergastolo, tutto ruota. È per questo che lo abbiamo scelto come titolo di questo libro e come nome della collana che inaugura: 99celle, appunto. Una collana che vuole raccontare quello che è successo dalla fine del Settecento in poi su questo isolotto largo 500 me tri e grande non più di 27 ettari, quasi attaccato a Ventotene e lontano una trentina di miglia dal la costa.
Scriveremo della costruzione dell’ergastolo decisa dai Borbone, del progetto architettonico, dell’arrivo dei primi galeotti, delle storie dei personaggi che lo hanno popolato. E poi le rivolte, le fughe, gli assassinii, i suicidi, le speranze… Libri agili concepiti per raccontare e spiegare, ma anche per aiutare a capire quanto sia importante difendere questo luogo dal degrado e dall’abbandono. Non tanto, o non solo, per le sue mura, ma per quello che dentro e intorno a quelle mura è accaduto. È come leggere la storia d’Italia e d’Europa stando su questo scoglio, perché, come per un magico gioco del destino, in quei pochi ettari si sono concentrati gli echi di quello che accadeva altrove e che scandiva l’incalzare degli eventi.
Insieme ai galeotti sono stati rinchiusi a Santo Stefano i capi dei primi moti rivoluzionari campa ni e di quelli del 1848. Poi i briganti, il regicida vero e i regicidi mancati, gli attentatori di Mussolini, gli antifascisti, i protagonisti di processi storici, i partigiani slavi e greci, i disertori albanesi. Detenuti famosi e sconosciuti, innocenti e colpevoli. E alla guida dell’ergastolo si sono succeduti diretto riconservatori, innovatori, arcigni, comprensivi.
La collana è frutto della collaborazione tra una casa editrice e un’associazione. La casa editrice è Ultima Spiaggia, nata per raccontare Ventotene e Santo Stefano. Nei suoi libri si parla di confino e di carcere, di Europa e antifascismo. L’associazione è l’Associazione per Santo Stefano in Ventotene, da anni punto di riferimento per quanti hanno avuto e hanno a cuore il destino dell’ex ergastolo, nata per «raccogliere tutti coloro che hanno interesse per quest’isola» e sottrarre al degrado «un luogo simbolo della memoria collettiva italiana e del processo di formazione dell’identità nazionale».
Questo volume, Novantanove celle, scritto in collaborazione con il Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione del Comune di Ventotene, nasce, insieme alla collana a cui dà il nome, nel giugno 2023, quando a Santo Stefano sono iniziati da tempo i lavori di messa in sicurezza e si sta avviando la realizzazione del progetto di recupero.
L’augurio è che i nostri libri possano accompagnare, anno dopo anno, la rinascita di Santo Stefano. E nell’ultimo volume ci piacerebbe raccontare come l’ex ergastolo sia diventato un luogo dove si riflette su detenzione e relegazione, dove si parla di Europa e di Mediterraneo, dove si studia e si progetta.