Associazione per Santo Stefano in Ventotene ONLUS

Procede la messa in sicurezza dell’ex ergastolo di Santo Stefano. Il direttore dei lavori: "Già nel 2025 apertura parziale del Museo"

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Procede la messa in sicurezza dell’ex ergastolo di Santo Stefano. Il direttore dei lavori: “Già nel 2025 apertura parziale del Museo”

cc AgCult

I lavori nell’ex carcere borbonico di Santo Stefano in Ventotene proseguono. Va avanti la messa in sicurezza del vecchio ergastolo e, nelle scorse settimane, sono iniziati anche i lavori per il nuovo percorso museale: una prima parte potrebbe vedere la luce già il prossimo anno. A illustrare l’avanzamento del progetto per il recupero dell’ex carcere è stato Letterio Sonnessa, direttore dei lavori per conto del soggetto attuatore Invitalia, nel corso di un sopralluogo che si è svolto negli scorsi giorni sull’Isola di Santo Stefano, alla presenza, fra gli altri, dei rappresentanti della Direzione generale Musei del ministero della Cultura (MiC) e delle rappresentanti delle società Minerva Restauri e Hera Restauri, a cui è stato affidata la messa in sicurezza degli edifici.

Lo stato di avanzamento dei lavori di messa in sicurezza – necessari per fermare il degrado dell’ex penitenziario – a maggio 2024 è pari a circa il 40 per cento del totale previsto: l’obiettivo è quello di terminarli entro il primo semestre del 2025. Tra gli interventi più significativi portati avanti negli ultimi mesi: la decostruzione e ricostruzione dei muri di sostegno in muratura a secco, posti lungo il percorso di via della Marinella (utilizzando pietre locali, alcune delle quali recuperate dalla zona del cimitero); la decostruzione e ricostruzione di tutti i muri del manufatto cimiteriale; sfalcio di erbe infestanti e taglio di arbusti nelle aree esterne; messa in sicurezza con opere di puntellamento, interventi di riparazione e sostituzione di architravi; risanamento strutturale delle pareti in muratura con interventi di integrazioni delle lacune e delle mancanze, scuci e cuci, risarcitura delle lesioni, ricostruzione delle porzioni di muratura, rigenerazione della malta, stilatura profonda dei giunti. Tra le zone rese nuovamente accessibili, ma non ancora riaperte al pubblico, anche gli spazi un tempo dedicati al calzaturificio del carcere, alla falegnameria, alla tessitoria, alla zona mensa, ma anche l’ex infermeria e l’ospedale interno.

È iniziata anche la realizzazione del percorso museale: il commissario del governo per il progetto di recupero, Giovanni Maria Macioce, d’intesa con il direttore Massimo Osanna, ha affidato la progettazione alla Direzione generale Musei che ha creato un gruppo di lavoro interno diretto da Roberto Vannata con Alice Lentisco project manager e con il coordinamento di Sabina Minutillo Turtur della struttura commissariale. L’obiettivo è un’apertura parziale del museo per il 2025. Il progetto del polo museale – le cui linee guida erano state presentate il 6 ottobre 2022 al MiC – è ora cambiato anche alla luce dei maggiori spazi a disposizione nella stecca ottocentesca esterna al panopticon e anche dell’ipotesi di collegare la storia delle due isole (Santo Stefano e Ventotene)per creare un’area del museo dedicata al confino. Parallelamente si è conclusa la ricognizione sugli archivi dell’ex carcere di Santo Stefano portata avanti dall’Archivio di Stato di Latina.

Author: Giulia

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