Entro ottobre si realizzeranno i lavori più urgenti per mettere in sicurezza il carcere e l’approdo della Marinella. Lo ha deciso il Tavolo istituzionale permanente che si è riunito la mattina del 26 ottobre, presso gli uffici del Dipartimento degli Affari Regionali – in videoconferenza e nel rispetto delle disposizioni dell’ultimo Dpcm – approvando la proposta di Silvia Costa, Commissario straordinario del governo per il recupero e la valorizzazione della struttura.
Si tratta dei lavori definiti di “somma urgenza” all’interno dell’edificio, sulle torrette e sugli archi delle celle, le parti in pratica che sono – secondo la relazione di Invitalia – più deteriorate e a rischio crollo. Negli stessi giorni anche l’approdo della Marinella verrà messo in sicurezza per garantire un accesso sicuro agli operai e al personale incaricato per lo scarico dei materiali necessari per gli interventi. Il Tavolo ha stabilito un tetto di 300 mila euro di spesa consentita per questi primi lavori.
“Un grande lavoro di squadra – dichiara Silvia Costa – ha caratterizzato questi mesi nei quali con il supporto del dott. Giampiero Marchesi, responsabile unico del contratto, la collaborazione del team di Invitalia e della Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti ed il Comune di Ventotene, sono stati effettuati sopralluoghi, rilievi ed indagini propedeutici per i futuri interventi di “messa in sicurezza” degli edifici e degli approdi, della Marinella e dello Scalo 4, sull’isola di Santo Stefano. Da oggi sull’isola, abbandonata da cinquanta anni, si vedranno i primi segnali dei lavori, dell’attenzione riservata al carcere, alle sue pertinenze, nel rispetto della sua storia di dolore e di conservazione dell’autenticità dei luoghi stessi”.
Questo è il primo e il più evidente provvedimento approvato dal Tavolo istituzionale permanente che oggi, però, ha toccato anche altri punti del progetto. Come l’adeguamento degli approdi all’isola: il Tavolo ha incaricato l’Agenzia del Demanio – come era stato indicato nel Piano Operativo – per convocare due conferenze dei servizi decisorie, previste il 3 novembre prossimo per la “messa in sicurezza degli edifici” e il 30 novembre per il progetto relativo all’intervento di realizzazione e adeguamento degli approdi.
Il Tavolo ha parlato anche della redazione dello studio di fattibilità che sarà scritto di Invitalia con l’aiuto di un gruppo di esperti formato da Rita Biasi dell’Università della Tuscia, Stefano Baia Curioni dell’Università Bocconi di Milano e direttore della Fondazione Palazzo Te di Mantova, Francesco Collotti dell’Università di Firenze e Marco Causi dell’Università Roma 3, e dell’Associazione Economia della Cultura, incaricati di mettere a disposizione le loro preziose competenze.
“Anche in questo caso, il Rapporto degli esperti – sottolinea il Commissario – rappresenta una novità per la realizzazione dello Studio di Fattibilità che potrà godere dei loro studi sulla vision ed il concept del progetto, sulla creazione della parte museale e artistica, sulla messa in opera della memoria e della rigenerazione anche di spazi esterni al carcere”.
Massimiliano Bottini ha poi raccontato ai partecipanti al Tavolo lo sforzo fatto nell’ultimo periodo per comunicare il progetto sia con il sito istituzionale, online da metà settembre, sia con i canali social pensati per raggiungere target sempre più ampi e diversificati e per instaurare un rapporto diretto con i giovani. E Cristina Loglio, consigliera di Silvia Costa, ha illustrato il piano di comunicazione, chiedendo di approvare l’abbonamento e il supporto di una agenzia di stampa specializzata in cultura, visite guidate di giornalisti per documentare e raccontare lo stato del luogo, la realizzazione di book fotografici e di video testimonianze a personalità del mondo della politica, della cultura, ma anche a cittadini di Ventotene che hanno custodito la memoria del carcere per creare un archivio utilizzabile in contesti diversi.
Il Tavolo ha affrontato anche il tema dell’assetto proprietario dell’isola che per il 90% appartiene ad un privato. La Soprintendenza ha individuato e messo a tutela alcuni siti e ha definito la cittadella carceraria un unicum e l’intera isola di “interesse culturale”. Decisione condivisa da Silvia Costa che ha commenta: “Questi provvedimenti mettono al riparo Santo Stefano da forme speculative e da interventi inadeguati, configurando anche il diritto dello Stato di esercitare l’istituto della prelazione”. Alla fine della riunione, il dottor Marchesi si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti in quattro mesi e ha sottolineato che il progetto è in linea con i tempi indicati dal cronoprogramma. (g.c.)