Associazione per Santo Stefano in Ventotene ONLUS

Le nuove storie di ‘Gita al Faro’, il festival letterario che porta gli autori sull’isola di Ventotene

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Le nuove storie di ‘Gita al Faro’, il festival letterario che porta gli autori sull’isola di Ventotene


‘Gita al Faro’ racconta storie sempre nuove, chiamando sull’isola di Ventotene scrittrici e scrittori in una vera e propria residenza letteraria. Il festival, un’estate dopo l’altra dal 2012, trova nuove penne a cui dare voce: gli autori presentano infatti  il loro ultimo libro e, dopo aver trascorso alcuni giorni sull’isola, scelgono da quale punto di vista raccontare una storia.


Come ha spiegato più volte la direttrice artistica del festival Loredana Lipperini, il fine di Gita al Faro è sempre lo stesso: “Cercare di restituire quanto Ventotene dà, in termini di memoria, storia, natura”. Francesca Mancini, Laura Pesino e Vania Ribeca, ideatrici del festival, con il libraio – da molti ormai definito ‘mitologico’ – Fabio Masi dell’Ultima Spiaggia, coltivano il sogno Gita al Faro, che prende il nome dall’omonimo romanzo di Virginia Woolf: invitare “un coraggioso drappello di militanti della letteratura” a scoprire l’isola e a scrivere un inedito ispirato a questo luogo così diverso da tutti gli altri.

Quest’anno un focus particolare è stato dedicato al settecentesco carcere borbonico, per la cui salvaguardia l’Associazione per Santo Stefano in Ventotene, promotrice del festival, è impegnata da anni. È stato presentato “Novantanove Celle. L’ergastolo di Santo Stefano in Ventotene” di Pier Vittorio Buffa e Anthony Santilli, primo volume di un’intera collana che sarà dedicata alla storia dell’isolotto a un miglio dall’isola madre.  “Le mura di quel carcere – ha sottolineato Buffa – devono rimanere lì perché sono testimoni di memoria e la memoria è uno dei beni più importanti per una comunità”.

 

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Gli ospiti del festival, che ha come partner Intesa Sanpaolo,  che quest’anno si è svolto sull’isola dal 21 al 24 giugno, l’ultima sera leggono i loro racconti nel giardino comunale di Ventotene, alla luce del faro, accompagnati dal pianista e compositore Andrea Ceccarelli. Monica Acito ha scritto per l’occasione una storia di dura detenzione ambientata sull’isolotto di Santo Stefano. Giosuè Calaciura ha ripercorso le vicende di Sandro Pertini, uno dei detenuti più illustri del Panopticon. Chiara Gamberale ha scelto di ambientare sull’isola l’anniversario di un matrimonio che diventa occasione per farvi ritorno. L’inedito della sociolinguista Vera Gheno è un viaggio tra i ricordi d’infanzia che parte da Ventotene, “dove la membrana che separa i mondi sembra più incerta”. Mentre quello di Federica Manzon riporta alla memoria la vicenda di Mario Maovaz, confinato che curava la biblioteca dell’isola.


Prima dei cinque scrittori – quest’anno in netta predominanza scrittrici – di questa edizione, a scoprire l’isola per poi lasciarsi una storia sono stati autori di best seller, vincitori dei più importanti premi letterari ma anche esordienti: Stefano Bartezzaghi, Stefania Auci, Nicola Lagioia, Michela Murgia, Maurizio De Giovanni, Zerocalcare e molti altri. I nomi di questi scrittori e scrittrici ricordano che – come ha fatto notare Guido Garavoglia, presidente dell’Associazione per Santo Stefano in Ventotene – Loredana Lipperini non solo è una bravissima direttrice artistica, ma anche una vera e propria ‘talent scout’.

La magia di una settimana di fine giugno, che – anno dopo anno, ormai da dodici anni – trasforma Ventotene nell’isola delle storie, viene con queste parole raccontata dalle ideatrici del festival:”Qui, su quest’isola attraversata da duemila anni di storia, la letteratura trova la sua libera e autentica ispirazione. Il festival ha voluto ricreare tra gli autori quella dimenticata ‘società letteraria’ che era il segno più chiaro del ruolo che agli intellettuali veniva assegnato”.

 

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Author: Giulia

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