Intanto continuano sull’isolotto di Santo Stefano i lavori di “somma urgenza”, iniziati il 12 novembre, su alcune porzioni del complesso carcerario e in corrispondenza dello scalo della Marinella (questi ultimi in parte di competenza del Comune di Ventotene). Invitalia ha descritto questi interventi condividendo con i partecipanti al Tavolo fotografie e diversi particolari. Parallelamente procede il lavoro per elaborare e redigere lo studio di fattibilità del progetto di recupero e rifunzionalizzazione dell’ex carcere borbonico.
Gli esperti incaricati – Stefano Baia Curioni Università Bocconi di Milano e Direttore della Fondazione Palazzo Te di Mantova, Rita Biasi, Università della Tuscia, Francesco Collotti, Università di Firenze, Marco Causi, Dott. Alessandro Leon ed Elena Alessandrini, Università Roma 3, Associazione Economia della Cultura – hanno condiviso con i partecipanti al Tavolo Istituzionale Permanente un documento propedeutico.
Questo primo documento, che sarà utile poi alla stesura da parte di Invitalia dello studio di fattibilità, è stato redatto dagli esperti partendo da una prima analisi relativa allo stesso progetto curata nel 2018 da Invitalia ma anche dalle linee guida suggerite dalla Commissaria che ha individuato tre assi tematici: Storia-Cultura, Ambiente-Natura, Europa-Mediterraneo. Per il futuro di Santo Stefano si immagina la creazione di un luogo polivalente anche grazie a diversi accordi di partenariato con importanti enti, organismi di ricerca, organizzazioni internazionali e associazioni locali, nazionali, europee ed euromediterranee.
“Il recupero dell’ex Carcere borbonico di Santo Stefano”, è scritto nel comunicato del Commissario straordinario, “non vuole essere un progetto che guarda esclusivamente all’isolotto ma si occuperà anche del rilancio dell’isola di Ventotene, come simbolo dei valori europei e dell’esperienza di costruzione e di sviluppo dell’idea di Europa. L’isolotto sarà esaltato non soltanto come luogo prevalentemente simbolico, ma anche nell’operazione di conservazione del patrimonio architettonico ambientale e paesaggistico”.
E, nel masterplan, si approfondisce anche il possibile scenario di una forte attrattività culturale con funzione narrativa, artistica e museale e con servizi di residenza, di formazione e di sperimentazione. L’isola di Ventotene, sede di iniziative convegnistiche e formative, sarà anche un luogo dove innestare attività di alta qualità nell’ambito dell’agricoltura sperimentale, dell’economia circolare, del turismo sostenibile e sarà sede di best practices finalizzate al capacity building. Nel documento si analizzano anche problemi e possibilità per la costruzione di un percorso-tipo da offrire ai turisti in visita al carcere, lungo il quale già dallo sbarco alla Marinella potranno assaporare le peculiarità del luogo, percepire i profumi, captare le emozioni che l’architettura evoca. E rendere così visibile l’invisibile.
Il Commissario ha ricordato anche la riunione del 23 novembre con il Comune di Ventotene, il sindaco e la Giunta, per un confronto – definito “aperto e diretto, come è nello spirito del metodo di partecipazione e di coinvolgimento inaugurato già il 17 settembre scorso a Ventotene con il il nostro Workshop”- e l’istituzione del tavolo tecnico che si è riunito in seno alla Regione Lazio, a seguito delle diverse interlocuzioni con i vari assessori di competenza, per valutare e verificare tutte le possibili soluzioni di rilancio dell’isola di Ventotene in tema di flussi, infrastrutture, miglioramento dei servizi e dell’offerta turistica.
Costa ha annunciato che a breve sarà resa pubblica la data della prossima Conferenza decisoria dei servizi Decisoria per l’intervento di realizzazione e adeguamento degli approdi. I lavori del Tavolo si sono conclusi con un confronto sulla possibile acquisizione di alcune parti dell’isola, che oggi sono in mano di privati e che potrebbero rivelarsi necessarie per i lavori in corso. (g.c.)