LโAssociazione ha organizzato un incontro sulla piattaforma zoom, per condividere con il Commissario straordinario Silvia Costa spunti e idee per il progetto di recupero e valorizzazione dellโex carcere di Santo Stefano in Ventotene e per ascoltare da lei lo stato dei lavori. Oltre a molti soci, al collegamento hanno partecipato diversi esperti: professori universitari, artisti, museologi, architetti, giornalisti e rappresentanti di istituti e associazioni interessati al progetto.
โIl Commissario in poco tempo ha giร fatto molto, per diversi anni siamo passati da momenti di grande entusiasmo ad altri di cocente delusione. Ma mai come ora siamo fiduciosi, anche grazie alla sua determinazione e alle sue capacitร โ, ha detto il presidente dellโAssociazione per Santo Stefano in Ventotene Guido Garavoglia, introducendo lโintervento di Costa e quelli propositivi, subito dopo, di Pier Vittorio Buffa, Cristina Da Milano, Gianni Bonvicini e Francesco Collotti. L’incontro รจ stato moderato da Bruno Manfellotto.
Il Commissario straordinario del governo ha ricordato le tappe dellโambizioso progetto di recupero. โNel 2016, con il governo Renzi, fu lanciata lโidea di recuperare questo straordinario carcere. Ma fin da subito ci sono stati dei ritardi nellโaccordo di programma, che quando sono arrivata non era stato ancora siglatoโ, ha detto. Poi ha raccontato il rischio, concreto e non del tutto sventato, di perdere i 70 milioni di euro che sono stati investiti nel progetto. โDa parte del precedente governo, cโรจ stato un invito a ripensare gli investimenti: si รจ pensato di ridurre o addirittura togliere del tutto le risorse โ ha spiegato Costa – Ma per fortuna questa cosa non รจ andata in porto e lo slancio del nuovo governo e di associazioni come la vostra ha fatto sรฌ che si arrivasse alla nomina di un commissarioโ.
Non sono state perse le risorse del 2020, ma รจ rimasta aperta unโinterlocuzione con il ministro per il Sud e la coesione territorialeย Giuseppe Provenzano, perchรฉ se non vi saranno impegni giuridicamente vincolanti entro dicembre 2021 una parte delle risorse potrebbe ancora andare perduta. โLo dico per parlare chiaro e perchรฉ mi sento molto responsabile in quanto commissarioโ, ha specificato Costa.
Proprio per la necessitร di muoversi con velocitร , il Commissario non ha aspettato che finisse lโemergenza sanitaria per procedere con il lavoro. โPoco dopo la mia nomina, ho fatto una missione di sopralluogo a Santo Stefano con dei tecnici e con il Comune di Ventotene per avere delle precise evidenze della situazione attualeโ.
Anche lโaccordo tra Mibactย e Invitalia รจ stato ripreso in mano, firmato e presentato il 4 giugno alla prima riunione delย Tavolo istituzionale presieduto da Silvia Costa. Un gruppo di lavoro tecnico interistituzionale sta anche lavorando sul problema degli approdi, โanche se รจ complicato perchรฉ si tratta di unโarea marina protetta e contemporaneamente di una riserva naturaleโ, ha ammesso il Commissario. Entro gennaio 2021 dovrร essere avviato la procedura di appalto per i lavori di messa in sicurezza che non riguarderanno soltanto la parte storica dell’ex carcere. Subito dopo verrร avviato lo studio di fattibilitร , individuando le opzioni, le attivitร e le modalitร di questo progetto. Si pensa di lavorare in tre direzioni: storico-culturale, ambientale ed europea nell’ottica di un progetto integrato e multisciplinare che va nella direzione auspicata anche nelle proposte dell’Associazione.
“Voi avete avuto una capacitร di lettura e di prospettiva che riunifica le due isole. Avete da sempre individuato in modo articolato e interdisciplinare le proposte e il vostro รจ stato un contributo prezioso”, ha detto il Commissario, riferendosi al continuo confronto con l’Associazione.ย “Io ho avuto un incarico di un anno, rinnovabile per un altro anno – ha spiegato – il mio dovere รจ quello di dare un grande impulso al progetto e di coordinare le istituzioni statali, e anche non statali, offrendo una bussola per coinvolgere tutte le realtร possibili”.
Il progetto vuole valorizzare la storia dellโisola di Santo Stefano, strettamente legata al quella dellโex carcere. Pier Vittorio Buffa, giornalista, scrittore e nel direttivo dellโAssociazione, ha proposto tre possibili percorsi per condividere con i visitatori quello che Santo Stefano rappresenta e ha rappresentato.
I primi due riguardano la storia del carcere. โPerchรฉ รจ nella storia che risiede la grandezza di questo carcere”, ha detto. Un itinerario che mostri come la struttura e lโarchitettura si siano trasformate nel corso degli anni e uno che rappresenti lโevoluzione del concetto di pena. โBisognerebbe partire dai racconti di Luigi Settembrini che รจ il piรน grande testimone delle pene corporali inflitte allโinterno della struttura panottica, arrivando allโesperienza di Eugenio Perucatti, che trasformรฒ il carcere facendolo diventare una sorta diย cittadella di redenzione. Questa trasformazione si puรฒ visualizzare soltanto a Santo Stefano in modo cosรฌ preciso e plasticoโ, ha spiegato Buffa.
Il terzo percorso dovrebbe mettere chi visiterร il carcere restaurato nella condizione di rivivere quello che hanno vissuto le persone che sono state detenute lรฌ, come รจ stato fatto con modalitร molto semplici ad Ushuaia, la Santo Stefano degli argentini.
Secondo Pier Vittorio Buffa, bisogna evitare di creare un museo, che rischia di essere statico e fermo. โLa mia idea รจ quella di fondare un Centro europeo di documentazione e ricerca intestato a Eugenio Perucatti, incardinato a Santo Stefano ma collegato a Ventotene anche per motivi pratici, per compiere studi e ricerche sulla detenzione in Italia e nel mondo e gestire e studiare il prezioso archivio dell’ex ergastolo. Io forse sono uno dei pochi ad averlo visto negli ultimi anni e credo che dovrebbe essere valorizzato e reso accessibile, perchรฉ nasconde moltissime storie di detenzioneโ.
Silvia Costa ha accolto con entusiasmo lโidea di intestare a Perucatti una parte del progetto di recupero: โLa sua esperienza rappresenta unโeccellenza straordinaria che ha anticipato di 25 anni la riforma carceraria italiana, che a sua volta รจ stata innovativa. Non a caso, si narra di spedizioni di svedesi che arrivavano per osservare il lavoro di Perucattiโ.
Cristina Da Milano, presidente di ECCOM, Idee per la Cultura e nel direttivo dellโAssociazione, ha posto lโattenzione su tre elementi chiave per perfezionare lโesperienza di visita del carcere restaurato: multidimensionalitร , multidisciplinaritร e multisensorialitร .
Nel primo caso, si pensa a un progetto che sia al tempo stesso locale, nazionale ed europeo. โQuesto รจ possibile sia dal punto di vista geografico che a livello culturale e sociale, per lo spirito europeo di evoluzione del concetto di pena e di detenzioneโ, ha spiegato Da Milano. Con il termine multidisciplinarietร si vuole invece indicare la fusione e lโarmonizzazione di elementi sociali – come le storie dei suoi detenuti – e naturalistici con quelli architettonici e storici.
โDobbiamo sempre tenere presente che lโesperienza di un percorso di visita e di conoscenza รจ unโesperienza personale e fisicaโ, ha aggiunto. Ed ecco la multisensorialitร : la modalitร proposta per rendere tutti questi contenuti fruibili, attraverso unโesperienza fisica, da persone di origini e target diversi, attraverso i cinque sensi e le nuove tecnologie. โUn ruolo importante potrebbe essere anche quello virtuale โ ha aggiunto la museologa – Non come simulazione pura e semplice di unโesperienza, ma come ampliamentoโ. Non si immagina per la struttura dellโex carcere di Santo Stefano un semplice polo museale ma un luogo di incontro innovativo e anche il Commissario Costa ha detto: โAnche io eviterei la parola museo, cerchiamo qualcosa di piรน creativo e che dia lโidea di tutto questoโ.
Lโex carcere di Santo Stefano ha un legame stretto con lโisola di Ventotene, patria del manifesto “Per un’Europa libera e unita”. Gianni Bonvicini, ex direttore dell’Istituto affari internazionali e vice presidente dell’Associazione, ha ricordato che lโiniziativa del governo Renzi ha anche il nome dellโEuropa e per questo, secondo lui, bisognerebbe coinvolgere gli stati membri nel progetto. “Non รจ necessario che siano tutti i 27 Stati membri, ma prima di tutto si potrebbero offrire alcune celle, una volta restaurate e riportate alla dimensione originale, perchรฉ ciascun paese possa ideare al suo interno un percorso che riguardi le ragioni che hanno condotto i singoli paesi ad aderire al progetto europeo”, ha detto. Una cella per ogni Stato: un’idea che, anche secondo il Commissario Costa, รจ molto suggestiva.
Bonvicini ha avanzato anche un’altra proposta: offrire a giovani studiosi e professori di materie europee la possibilitร di passare qualche settimana tra Santo Stefano e Ventotene per fare ricerca e scrivere, per esempio, la parte conclusiva di un libro o di un saggio in un ambiente tranquillo che possa ispirare il loro lavoro. Silvia Costa ha commentato: “La parola โricercaโ, senza elitarismo nรฉ riduzionismo, cโรจ eccome nel progetto. Cosรฌ come la parola scuola, perchรฉ puntiamo anche a un turismo storico-culturale”.
“In piรน, i funzionari nazionali e i rappresentanti delle istituzioni europee potrebbero venire sullโisola per incontrarsi e studiare insieme iniziative politiche per il futuro dellโEuropa โ ha aggiunto Bonvicini โ ma per rendere questโidea realizzabile dobbiamo allacciare il progetto di recupero a una rete europea e avere alcuni strumenti”. Tra questi, le tecnologie di comunicazione e la rete sullโisola e la possibilitร di pernottare sul luogo, magari per un breve periodo a Santo Stefano. E anche sulla residenzialitร il Commissario ha accolto la proposta di Bonvicini: “Stiamo pensando a una residenza per artisti, partendo proprio dallโiniziativa, promossa dallโAssociazione per Santo Stefano in Ventotene del Festival letterarioย Gita al faro“.
Costa, sullโinserimento del progetto in una rete piรน europea, ha anche ricordato che il sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro presenterร richiesta perchรฉ il Comune ottenga lโEuropean Heritage Label, il marchio europeo del patrimonio culturale come luogo simbolico della creazione dellโEuropa attuale. “Potrebbe succedere proprio nel 2021 โ ha aggiunto il Commissario – a distanza di ottanta anni dalla stesura del Manifesto di Ventotene”.
A parlare delle modalitร pratiche per il restauro della struttura รจ stato Francesco Collotti, professore di Composizione architettonica all’Universitร di Firenze e architetto. “Secondo me, in casi come questo, il documento ha piรน valore del monumento. Per questo non dovremmo scegliere una sola epoca ma riuscire a raccontare la sequenza storica โ ha detto lโesperto che si รจ occupato anche del restauro di altri siti molto simili allโex carcere di Santo Stefano come il Forte Belvedere di Lavarone (Trento) – Dove non riusciamo a farlo fisicamente, dobbiamo sfruttare le tecnologia virtuali”.
Lโarchitetto ha individuato anche i rischi pratici. “Usualmente chi si occupa come manutentore unico, in questo caso Invitalia, ha un approccio diverso โ ha spiegato Collotti – Noi dobbiamo considerare che la messa in opera della memoria e il progetto architettonico non sono mai neutrali rispetto alla storia che si vuole raccontare”. Secondo Collotti, in questa fase รจ importante essere molto veloci,ย redigere un corposo documento progettuale che comprenda giร le modalitร e indire un concorso a procedura ristretta. “Dobbiamo invitare quei cinque o dieci studi di architettura che negli ultimi dieci anni, in Europa, hanno costruito almeno tre musei e ne hanno progettati da cinque a dieci – ha detto l’architetto – In questo modo andiamo a fare un’operazione di alto profilo, ma perchรฉ questi studi partecipino, bisogna dare una sorta di dotazione economica. Cosรฌ io ho fatto il recupero del centro storico di Francoforte”. Secondo l’architetto, la strada del polo multifunzionale sarebbe quella da percorrere e soltanto a queste condizioni sarร possibile monitorare davvero lโesito dei lavori.
Il Commissario Costa si รจ trovato dโaccordo su queste modalitร : “Dobbiamo rivolgerci a un target selezionato dei possibili attuatori del progetto, e puntare a chi ha giร lโesperienza. So bene quali sono i rischi e non possiamo permetterci di fare cose banali”.
Sul progetto sono intervenuti anche Mario Leone e Franco Corleone. Mario Leone, vicedirettore dell’Istituto di studi federalisti Altiero Spinelli e scrittore, ha detto: “Sono trenta anni che frequento Ventotene. Mi chiedo se i 70 milioni di euro possano bastare non soltanto per la messa in sicurezza, la ristrutturazione e la valorizzazione ma anche per gestire l’aspetto logistico delle visite a Santo Stefano, vista la morfologia dell’isola e la consistenza del terreno, e propongo anche di valorizzare la storia dell’ergastolo di Santo Stefano, creando un hub culturale di studi con sede a Ventotene”. Su questo, il Commissario Costa ha detto: “Il progetto non puรฒ che essere filosoficamente integrato tra le due isole, anche perchรฉ il Comune รจ unico. Ma per lavorare davvero su Ventotene si dovrร chiedere un altro tipo di finanziamento, eย io mi sto giร muovendo in questa direzione, perchรฉ i 70 milioni sono destinati al recupero dell’ex carcere di Santo Stefano”.
Franco Corleone, ora consulente scientifico della Conferenza dei Garanti dei diritti dei detenuti, ha aggiunto: “Abbiamo avuto in Italia alcuni recuperi importanti come quello del carcere di Saluzzo, ma abbiamo anche luoghi come la Villa Ambrogiana, un tempo manicomio giudiziario fiorentino, che รจ un recupero pericolosamente fermo. Credo che questo progetto sia molto ambizioso e secondo me bisogna pensare a Santo Stefano ma anche a Ventotene”. Anche lui immagina per questo luogo un centro di elaborazione e di studio sull’evoluzione della pena carceria e ha ricordato: “Moro, due anni prima di essere trucidato, ai suoi studenti faceva lezioni contro la pena di morte e contro lโergastolo”.
La registrazione dell’incontro su YouTube
Giulia Ciancaglini